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irrigazione:storia_della_microirrigazione

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Storia della microirrigazione

Per quanto semplice nella sua concezione, l'impiego su vasta scala della microirrigazione si è rivelato pratico nell’ultimo trentennio in relazione all’affermazione sul mercato dei materiali plastici. pe.jpg

A partire dalla metà del secolo scorso vari ricercatori hanno condotto esperimenti su svariati tipi di tecniche di irrigazione superficiale e di sub-irrigazione. I primi tentativi di realizzare un sommario sistema di sub-irrigazione furono compiuti nel 1860 da ricercatori tedeschi, che pomparono acqua d’irrigazione nei sistemi di drenaggio interrati già esistenti. In seguito, negli anni ’20 e ’30, furono usati da un certo numero di ricercatori vari tipi di tubi porosi.

Fu nel campo della scienza dei materiali che si effettuò il passo decisivo, allorché in un laboratorio inglese nel 1935 venne prodotto il polietilene. Il polietilene, si produce per riscaldamento ad alta pressione del gas etilene monomero, una componente del gas naturale e di altri combustibili fossili. Nei primi anni del suo sviluppo era nota solo la forma a bassa densità del polietilene (PEBD), prodotto a pressioni relativamente alte (fino a 3500 bar).

La scoperta del polietilene ad alta densità (PEAD) nel 1948, prodotto a pressioni basse (20 bar), allargò il campo delle applicazioni. Il polietilene (PE) ha un’eccellente resistenza alla maggior parte dei prodotti chimici e possiede delle proprietà straordinarie di isolamento elettrico.

Nel 1977 l’industria del polietilene ha introdotto un’importante innovazione con lo sviluppo di un processo di produzione del polietilene a bassa pressione, che riduceva il costo ed accresceva la qualità delle resine di polietilene. Lo sviluppo delle materie plastiche ha continuato a progredire con la recente introduzione del polietilene lineare a ultra bassa densità (PELLD), che mostra maggiore robustezza e resistenza alla rottura.

Il polietilene è un materiale notevolmente resistente e flessibile, con un'ampia gamma di proprietà fisiche dovute alle dimensioni ed alla disposizione delle molecole di etilene. Quando alla plastica chiara si aggiungono specifici additivi, comprendenti antiossidanti, stabilizzatori e nerofumo, si realizza un prodotto durevole ed economico per la microirrigazione. L’uso commerciale su vasta scala dei sistemi di microirrigazione è iniziato tra la fine degli anni ’60 ed i primi anni ’70.

Come è comprensibile, l'interesse e la diffusione della microirrigazione si è avuto nelle aree in cui le risorse idriche destinate all’irrigazione sono limitate (Australia, California, Israele). Gli agricoltori scoprirono ben presto che in molti casi potevano accrescere la produzione in maniera sostanziale, pur riducendo nel contempo i volumi di adacquamento dal 25% al 50% rispetto ai volumi necessari utilizzando i tradizionali metodi irrigui.

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