Perchè progettare impianti di irrigazione

L’agricoltura è il settore che maggiormente sfrutta le risorse idriche di una nazione (più del 70% in Italia).

L’irrigazione è il fattore più determinante in agricoltura perché assicura il maggior incremento in quantità e qualità nella produzione, più degli stessi trattamenti adottati per il terreno e per le piante. Per ottenere un sistema di irrigazione efficiente e massimizzare la produttività del raccolto il progetto è l’elemento chiave.
Le più diffuse tecniche di irrigazione sono quella a pioggia e la microirrigazione. In particolare la microirrigazione riesce a raggiungere i maggiori vantaggi in termini di efficienza, consumi idrici e produttività agricola.
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Ma questa tecnica così avanzata ha un tallone d’Achille: richiede una progettazione degli impianti di irrigazione attenta e rigorosa. Per ottenere il massimo beneficio dall’irrigazione è assolutamente necessario che l’acqua distribuita raggiunga uniformemente ogni erogatore (per dare ad ogni pianta la stessa quantità di acqua). Oggi troppo spesso ci siamo imbattuti in impianti di bassa qualità che comportano:







  • eccesso di acqua e fertilizzanti in certe parti e mancanza in altre
  • condizioni diverse di crescita tra le piante, differente grandezza, maturazione e qualità dei frutti (con problemi per la raccolta)
  • sotto o sovradimensionamento delle condotte.







L’agricoltore tende in genere a soddisfare le esigenze delle piante alle quali arriva meno acqua, rischiando di sovrairrigare di conseguenza le altre, sprecando acqua che scorre in superficie o percola in profondità, danneggiando la coltivazione e consumando più energia per il pompaggio.Per un impianto che presenta il 70% di efficienza un terzo dell’acqua non viene utilizzata dalle radici delle piante.



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I tecnici in genere non hanno gli strumenti necessari per progettare e verificare l’impianto in maniera corretta e accurata, si affidano molto spesso a programmi di disegno che individuano il percorso delle condotte, calcolano le quantità di condotte ed erogatori da utilizzare e non valutano la qualità dell’irrigazione. Il progetto idraulico di un impianto deve essere invece finalizzato al raggiungimento dei massimi valori di uniformità, il fattore che influenza maggiormente la risposta produttiva delle colture.Per progettare correttamente un impianto e raggiungere la giusta qualità dell'irrigazione occorre ottenere un'uniformità di distribuzione maggiore del 90%. Inoltre, volendo rispettare un criterio più restrittivo di ammissibilità progettuale, si deve contenere la variazione di portata di tutti i punti dell'impianto in un range del 10% della portata nominale.




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Anche utilizzando gli erogatori auto-compensanti l’impianto deve comunque rientrare all’interno di un intervallo di pressione per rispettare i limiti di funzionamento. Inoltre tali apparecchi, oltre ad avere una minore vita utile, hanno maggiori costi e richiedono più attenzioni.












Nella progettazione di un impianto di irrigazione entrano in gioco molte variabili quali le dimensioni e le pendenze del terreno da irrigare, le caratteristiche dell’impianto e dell’erogatore usato. Tutti questi fattori e criteri progettuali hanno conseguenze importanti nel comportamento dell’impianto a cui il disegno da solo non può rispondere.Occorre quindi usare uno strumento capace di affrontare il difficile compito di una reale progettazione.